miércoles, 7 de octubre de 2009

Nueva Revista en Cerdeña



Il NUOVO CAMMINO è una rivista quindicinale della diocesi di ALES e TERRALBA.
Curo la pagina dei sardi nel mondo ed è visibile sul sito http://www.nuovocammino.it

Nueva Revista en Cerdeña que publica eventos de Sardos en el Mundo.(VEr "Sardi", artículo sobre el Concierto de Eliana Sanna en San Isidro)

sábado, 3 de octubre de 2009

Gruppo di Teatro e Coro del Circolo “RADICI SARDE” –

Gruppo di Teatro e Coro del Circolo “RADICI SARDE” – STAGIONE 2009

Recensione: “Un momento magico” – di Juan Merello Coga

Il gruppo di teatro del Circolo “Radici Sarde” di San Isidro – Buenos Aires, che é stato costituito nel 2006, ha rappresentato quest’anno “Un momento magico” di Juan Merello Coga; autore e regista.

L’idea dell’elenco insieme al regista é stata quella di realizzare per la prima volta in Argentina una rappresentazione teatrale in cui tutti i personaggi parlassero le nostre lingue (sardo, italiano, argentino) raccontando storie e ricordi dei nostri genitori e dei nostri nonni. Insieme ci siamo ascoltati, abbiamo pianto e ci siamo divertiti, abbiamo condiviso antiche poesie e canzoni.

Cosí cominció a gestarsi nei ns. cuori, dal piú profondo delle ns. radici, la speranza di Maria tentando di portarsi via suo papá di ritorno in Sardegna, i ricordi di Gavino, Elisa e Marcello, l’innocenza di Giuseppina e i sogni di Luisa e Gavino.

Nel cortile della casa di Gavino si succedono ad un tratto diversi momenti di nostalgia, di emozioni tra padre e figlia, tra fratelli.

La lingua sarda logudorese come fattore di “radice” é presente in gran parte dei dialoghi, anche nelle canzonette ricordate da una Maria bambina che vuole tornare in dietro nel tempo, per trovarsi con il “bellu paragueddu” che la mamma le ha regalato.

Marcello si trova di nuovo a ripensare la decisione di Maria, che dopo la morte della mamma cercó il suo destino in Sardegna.

Elisa con la curiositá di imparare il sardo quando sente Gavino cantare sottovoce un “Non potho riposare” con piú di nostalgia che di vera canzone sarda.

In questo clima di addio a Maria una nuova sorpresa arriverá prima della partenza: la visita inaspettata di Luisa e sua figlia Giuseppina. Luisa racconta della sua conoscenza con Gavino da molto tempo, da quando lui é arrivato in Ayacucho. Giuseppina conferma l’affetto a Gavino come il papá che non ha mai avuto.

I ricordi di ognuno dei personaggi sembrano di essere l’unico elemento d’unione; anche Luisa ha un passato di emigrata, e una sorella mai rivista rimasta in Italia: i ricordi cominciano a perdersi per il tempo e la distanza, e adesso sará Maria chi porterá in Sardegna le novelle dell’Argentina.

Infine Luisa si trova di fronte a una persona che ha segnato parte della sua vita: é un pó come guardarsi in uno specchio che non riflette le immagini del presente, ma del passato. Gavino é per lei, l’ultimo pezzettino che gli rimane della Sardegna e di Ayacucho.

Cosí i sogni, il rilancio di un amore sperduto, un viaggio di fidanzati, la voglia di rivivere “un momento magico”.

La opera é movilizzante, é una costante sfida ai ricordi, alle presenze e alle assenze. Siamo ad un tratto in Sardegna, in Ayacucho, in Buenos Aires.

I personaggi:

Gavino é stato portato avanti da Pietro Pintus, un “nonno” con maiuscola: nella sua terza interpretazione presso la Compagnia Radici Sarde, ha generato calde emozioni ed applausi portandoci dal ridere alla emozione e la felicitá in una perfetta interpretazione.

Luisa: Iris Madau, con eccellenti doti per la commedia.

Marcello: Pablo Fernández Pira ha presentato una caratterizzazione di grande rilievo.

Maria: María Josefina Marras:un personaggio di lusso con la magia della lingua sarda.

Elisa: Claudia Chirra: l’affetto per Gavino, per Maria e la vita di famiglia.

Giuseppina: Ana María Ruiu nella sua prima interpretazione insieme alla mamma Luisa.



CORO “RAICES” – STAGIONE 2009

Il coro ha ricominciato durante quest’anno totalmente rinnovato con una presentazione di diverse canzoni del repertorio folkloristico argentino e con un classico della Sardegna.

“Entre a mi pago sin golpear”, di Peteco Carabajal; “Todos los días un poco”, di León Gieco, “Guadalquivir” di Tomás Rojas, “Honrar la vida” di Eladia Blazquez sono state cantate con tutte le voglie di un coro che vuole fare i passi dei giganti nello spettacolo nostrano.

Infine l’inno dei sardi: “Nanneddu Meu” di Peppino Mereu, un classico per il nuovo pubblico e per quello abituato agli spettacoli che ogni stagione il ns. Circolo organizza con tutto il cuore.

Lo spettacolo si é svolto presso il Teatro Martín Fierro di Victoria (Comune di San Fernando); un calido esempio di teatro indipendente portato avanti dal Gruppo Artistico di San Fernando.

La serata si é chiusa con un vino d’onore “Pier de Mart” (di propria produzione di Pietro Pintus) accompagnato dalle classiche “panadas” argentine e dai “pabassinos” di Peppina Bocco, con la tipica ricetta del suo Bitti natale.

La regia di Juan Merello Coga (Teatro) e di Ricardo Maresca (Coro), é stata realizzata con professionalismo e con l’amicizia che si é generata in questa vera famiglia sardo-argentina nella quale é diventato il Circolo “Radici Sarde”, un gruppo ormai di seconda e terza generazione di sardi che sentono intatta la sarditá e che continuano a portare in alto la cultura e l’identitá della nostra isola in questa bella zona del Nord della provincia di Buenos Aires.